
Gen 33
“Sono venuto alla tua presenza come si viene alla presenza di Dio...”.
Come non soffermarsi e meditare “nella Verità” su questa Parola che anticipa il cuore stesso del messaggio cristiano?… Davvero, il Volto di Dio si specchia e manifesta nei fratelli!… Ma quante volte, distratti da eventi e colloqui banali, siamo davvero in grado di riconoscere e applicare “in concreto” (nella vita di tutti giorni perché diventi “Vita”…) questa Verità? Raramente il nostro sguardo coglie la Realtà che sta dietro le cose…
Come dirà San Paolo “Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa…” (1Cor 13,12) così che il nostro incontro con l’altro non riesce quasi mai a percepire il “punto di vista” di Dio. Scorgiamo solo persone e contraddittori ove Lui “vede” invece figli e anime ferite…
E’ necessario cambiare “ottica”. Per mezzo di una preghiera ”vissuta” giorno per giorno, di una relazione costante con Dio che ci aiuti a rendere “visibile l’invisibile” sostanza che anima ogni cosa. Dissipare così dai nostri occhi quelle pesanti cataratte che ci impediscono di “vedere” le persone con gli occhi del Padre.
Schiavi di fretta e sbrigative relazioni superficiali, occorre saper riprendere anzitutto il filo di un rapporto troppo bruscamente interrotto con “Colui che ci ama” perchè possiamo recuperare quella giusta attenzione al “sacro” che sappiamo palpitare ma stentiamo sempre a “percepire” (come farne viva esperienza) in ogni vivente.
Anime che attraversano il tempo… Compagni di viaggio che feriscono e restano feriti per inconsapevolezza del grande Mistero che tutti e ogni cosa attraversa… Questo siamo. Ed è questo il tessuto di ogni vero incontro tra fratelli. Diversamente (come putroppo piuttosto capita…) una comunicazione che non entri dagli occhi nel cuore non potrebbe che astenersi assente: “né calda né fredda”, come popolo che “onora solo con le labbra”…