
Es 10
Significativo l’inizio del capitolo. Dio permette e anzi incoraggia la sfida del Faraone (“indurisce” Lui stesso il cuore del sovrano) perché ne venga una più alta e convincente testimonianza. Il trionfo del male è sempre solo apparente perché serve in realtà a un Bene superiore come si constaterà anche nel Vangelo a proposito della morte di Lazzaro. Nel tempo limitato dell’uomo e della storia, il danno sembra inspiegabile e assume un valore assoluto ma nell’Eterno Presente di Dio (che per noi è il tempo della Fede...) ogni evento si colloca come un tassello in un luminoso mosaico di perfezione ove l’oscurità non fa che esaltare il dominio della Luce. Per il sapiente l’ombra non è che il dito di Dio, una guida che invita a guardare oltre l’orizzonte limitato delle circostanze. Tempo dell’uomo e tempo di Dio: riusciamo a vedere con gli occhi della Fede? Essa dilata e svela l’Eterno Presente solo ogniqualvolta superiamo una “prova”, passo dopo passo è solo per questa ascensione che ci è dato ogni castigo e in sorella Morte il Bene più grande!... _
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