martedì 30 gennaio 2018





​Gen 31


L’inganno dei capi di bestiame striati è attribuito da Giacobbe a un sogno nel quale il suggerimento proviene da Dio stesso.. Sembra quasi che la Volontà divina giustifichi la “vendetta” di Giacobbe per i maltrattamenti economici che il suocero aveva fatto subire a sua volta al genero e alle proprie stesse figlie. L'episodio fa riflettere sul fatto che Misericordia non è lasciar perdere la questione ma fare esperienza della Giustizia divina, mano paterna che corregge non con sconclusionate carezze ma proprio perché ti fa sperimentare di persona il danno che altri ha vissuto per causa tua. Se affronti con sincerità te stesso e i tuoi disordini “dall’interno”... allora veramente comprendi, e sei salvo perché “castigato”, cioè reso “casto” dal travaglio interiore che Egli ha permesso tu sperimentassi non per “punizione” (Egli rimprovera a volte - e sempre per il “tuo” bene...) ma per Amore. Una totale follia per il perverso “buonismo” dei giorni nostri ma si sa che i Suoi pensieri non sono i nostri... Per fortuna!

venerdì 26 gennaio 2018




Gen 27


Il “tranello” di Rebecca e Giacobbe nei confronti di Esaù fa pensare che la Volontà di Dio si compie in ogni modo, perfino approfittando talora delle miserie e delle truffe che gli uomini architettano tra di loro. Si tratta sì di un inganno, ma lo scopo che lo rende necessario è quello di salvaguardare la discendenza che altrimenti avrebbe compromesso la stessa Fede e le radici di tutto il popolo ebraico avendo Esaù sposato due donne ittite che lo avrebbero certamente indotto in paganesimo e idolatria. Qui il fine giustifica i mezzi ma non è Machiavelli a parlare; stranamente (ma ciò non ci sorprenda...) è Parola di Dio. Colpisce inoltre il valore assoluto che gli antichi attribuivano alla parola data. La benedizione di Isacco, pur essendo estorta è tuttavia irrevocabile giacché pronunciata una volta per tutte. L’artefice della scena è Rebecca che guida la famiglia, la discendenza e conseguentemente tutto il popolo ebraico con Sapienza divina. Vera dignità della donna che non “comanda" ma sa “guidare” dietro le quinte con umiltà ma con altrettanta sapiente e scaltra determinazione... Non per se stessa o per oscuri propositi (come si farebbe e si fa spesso al giorno d'oggi) ma per amore di "quel" figlio prescelto che incarna la predilezione divina. Ieri come oggi Dio scrive anche sulle righe storte della storia e attraverso apparenti contraddizioni tesse, la trama di un grande disegno.

martedì 16 gennaio 2018




Gen 26


L’obbedienza a Dio genera benedizione...
Isacco scava molti pozzi nel territorio di Gerar prima di quello che non sarà turato o contestato dai Filistei che abitavano la regione. Consideriamo dunque che nella ricerca di ciò che è bene non bisogna scoraggiarsi per le opposizioni (che in verità sono soltanto "prove") ma insistere con incrollabile fiducia fino al realizzarsi dell’impresa. Quest'ultima realizzazione è Volontà Divina. Proprio essa infatti non fallisce quando invece i precedenti tentativi si rivelano vie umane ad Essa non conformi. Ciò che conta è dunque la nostra perseveranza nella ricerca del volere divino. In realtà, quando parliamo di fallimenti è solo di noi stessi che ci preoccupiamo. Ci scoraggiamo e precipitiamo in innumerevoli angosce solo perché abbiamo dimenticato di guardare "oltre" e che l'unico senso della vita di ogni uomo o essere vivente è riposto nel compiere la Sua Volontà con santa e perseverante testardaggine, questo sì ma anche con la più chiara consapevolezza che tutto ciò che pensiamo di aver realizzato nulla o ben poco ha a che fare con la fragilità di un servo tanto più inutile quanto più benedetto dal Padre.

domenica 14 gennaio 2018



Gen 24


La scelta della sposa di Isacco non è casuale. E’ importante che il popolo di Dio resti integro nei valori della tradizione e della Fede comune. Il pericolo più grave è infatti la fluidità dei rapporti che annacqua i valori e disperde nel caos ogni identità. La scelta è inoltre preceduta dalla preghiera del servo. Solo questa Presenza costante di Dio anche nelle decisioni quotidiane, è in grado di benedire ogni opera umana e garantire la conformità al Suo volere. Rebecca impersona fin dal principio, due grandi qualità: disponibilità e ospitalità. In una parola... “carità”, il segno di Dio.
Rebecca attinge al pozzo e dona acqua... segno di fecondità. Tutto si svolge in una costante lettura di segni (il servo attende infatti la donna che offre da bere...) e questo fa pensare come sia importante anche e specialmente oggi, restare in ascolto... Anche la decisione di Rebecca non è influenzata da uno sposo che non conosce ma dall’adesione al progetto di Dio che guida anche la sua storia personale ricevendone il fiducioso consenso. Preghiera, ascolto, adesione concreta e fidente alla Sua Volontà, espressa per ciascuno di noi nell'opera quotidiana di ogni giorno. Ciò che conta è la strada che Egli suggerisce al nostro spirito. Intorno solo voci e innumerevoli suggestioni che in alcun modo debbono confondere la nostra fiduciosa determinazione affinché non sia un cieco a guidare un altro cieco...

martedì 2 gennaio 2018



​Gen 22


​Abramo non ha alcuna esitazione a sacrificare in Isacco il senso stesso della sua vita. Non contesta il comando del Signore, non sottopone al proprio giudizio le incongruenze evidenti che gli sono state proposte. La sua Fede è riposta In Dio. Non è un progetto cui credere, non una ideologia ma un Padre e un Signore cui affidare tutto, così da sacrificare per Lui quanto ha di più caro. Questa Parola mi interpella: in che misura sono disponibile al servizio che Egli mi richiede? Quest’ultimo è infatti misura della mia fede. Non sono Abramo e per me la prova è rinuncia a qualche comodità in più. Tanto da lavorare in me stesso... ogni giorno cominciando da capo perché si faccia dono fecondo e si moltiplichi il talento che ho ricevuto in dono. “Sul monte il Signore provvede” così che non cessa il dolce e paterno richiamo della Sua Voce neppure oggi, su questo monte benedetto ove tra gli alberi si muove un leggero alito, come voce sottile.