
Es 6
Dio mi ama a tal punto da rivelarmi il Suo Nome impronunciabile JHWH... “Io Sono”, un nome che è anche un contenuto che rimanda ad una silente profondità interiore ove Lui è in me e con me. Il Nome stesso è un atto di Amore nei miei confronti, stabilendo tra me e Lui (e tra me e me stesso...) una intimità senza confini al punto che solo la mia Fede può generare il miracolo. Ogni altro nome non è che un filosofico ed umano concetto che identifica una distanza ove qui si afferma invece una sostanziale identità trinitaria. A nessun altro popolo è rivelato questo se non a chi ascolta e in Lui confida avendo circonciso il cuore. Come posso dunque sentirmi incapace o indegno di testimoniare la Sua Parola se Lui stesso mi fa degno assimilandomi a Lui? Basterà solo che io circoncida il mio cuore e le mie orecchie perché null’altro suono confonda l’anima e nessun’altra attrazione la distolga. Pure, anche se ciò accadesse, Egli non cessa di inviarmi... Mosè con tutti i suoi dubbi, il popolo con tutta la sua ottusa incredulità... Salvati da un Amore infinito e da un disegno che attraversa innumerevoli generazioni e destinato a compiersi nonostante tutto e tutti... Nonostante me stesso... “Vedi io faccio di te un dio per il Faraone...” (Es. 7,1).
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